Page 52 - Vivere... il turismo in Italia
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TURISMONELLA' RTE
Trieste
Lo stile neoclassico è piacevolmente declinato in palazzo Carciotti, all’inizio del Canal Grande, ma basta volgere lo sguardo su Palazzo Economo, in Piazza della Libertà, per ricordare le armo- niche linee degli edifici viennesi di fine XIX secolo.
Sempre nei pressi di Borgo Teresiano impossibile non imbat- tersi in una delle sinagoghe più grandi d’Europa, la Sinagoga di Trieste, inaugurata nel 1912 e progettata da Ruggero e Arduino Berlam.
Se siete in prossimità dell’ora del tramonto, godetevi una delle passeggiate più evocative: il Molo Audace, che prende il nome da quello della prima nave della Marina Italiana sbarcata a Trieste dopo la fine della Prima Guerra Mondiale, è lungo più di 200 metri e alla sua estremità, nel 1925, venne eretta una rosa dei venti in bronzo che ricorda il momento dell’approdo del cacciator- pediniere.
Lasciata alle spalle Trieste e il suo golfo suggestivo, Porde- none, dal latino Portus Naonis, porto del Naone (il fiume Noncello), si colloca nella bassa pianura friulana, a sud delle Alpi Carniche, e il suo nome appare per la prima volta nel 1204, nel Diario di Viag- gio di Wolger di Passau, futuro Patriarca di Aquileia.
La città, che sorge sul versante destro del Tagliamento e dove il Noncello sfocia nel Meduna, affonda le sue radici in un susse- guirsi di eventi che la vedono inizialmente come zona di passag- gio, soprattutto in epoca romana, grazie al suo ruolo di porticciolo fluviale, poi dominata dagli austriaci, dai Patriarchi di Aquileia, dalla Repubblica di Venezia e, sebbene per poco tempo, dall’im-
pero napoleonico.
Già i mercanti veneziani la descrissero come una cittadina
dai bellissimi palazzi dipinti e dai graziosi portici, e ancora oggi Pordenone, fulcro commerciale ed economico di grande valore, non cessa di incantare per l’atmosfera del suo centro storico e dei suoi vicoli, per i suoi musei e per la sua area archeologica, dove si può ammirare un gruppo di mura romane scoperte intorno agli anni 50.
Ma sono soprattutto le facciate affrescate dei palazzi di Corso Vittorio Emanuele, coloratissime e ricche di dettagli, che fanno di Pordenone la città dipinta.
Stemmi dell’impero asburgico, segni zodiacali, decorazioni floreali e animali, geometrie e statue, appaiono in un carosello di forte impatto che vi costringerà a camminare ininterrottamente con il naso all’insù.
Emilia-Romagna, due mondi (perfetti) in uno
Due realtà affini ma diverse, cresciute sulla stessa via, la Via Emilia, che, insieme a quel trattino, le tiene saldamente cucite: questa, in breve, l’Emilia-Romagna, regione dal vasto patrimonio culturale, artistico, architettonico, paesaggistico ed enogastrono- mico che, se non esistesse, bisognerebbe di certo inventarla.
La ricchezza artistica culturale di questa straordinaria regione non teme confronti, a partire dal capoluogo, Bologna, fondata dagli antichi etruschi nel 534 a.C. che la chiamarono Velzna,
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VIVERE...