Page 101 - Vivere le città d'arte
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i resti di un antico villaggio che è risultato attivo fino all’epoca romana.
All’interno dell’area archeologica si trova il Museo della Valle dei Nuraghi, che ospita una buona parte dei reperti di scavo rinve- nuti presso il complesso nuragico.
Poco distante sorge il Nuraghe Oes, nel comune di Giave e precisamente nella terra dei vulcani spenti, un’area caratterizzata da 5 crateri che occupano circa 20mila mq e che è stata ricono- sciuta come Monumento Naturale Protetto.
Nel piccolo paesino di Cheremule, che sorge alle pendici del Monte Cuccuruddu, è possibile visitare il Parco dei Petro- glifi, dove ha sede una delle più importanti collezioni di incisioni rupestri della Sardegna, e dove si estende una delle più importanti Necropoli della Sardegna Occidentale, la Necropoli di Museddu.
A Bonorva, ubicata sulla piana di Santa Lucia, si trova invece la Necropoli di Sant’Andrea Priu, articolata in 18 tombe ipogeiche del tipo a domus de janas, scavate nella trachite rossa (una roccia magmatica) e tipiche della Sardegna prenuragica.
La necropoli è databile intorno al 3000 - 1800 a.C., ma la domus venne utilizzata in età romana e bizantina come luogo di culto, come testimoniano gli affreschi e i dipinti presenti in alcune stanze.
Una curiosità: si narra che le janas, piccole donne metà fate e metà streghe, e quindi sia gentili che demoniache, abitassero nei buchi scavati nella roccia delle montagne, dove compivano magie e sortilegi.
La maggior parte delle tombe dei giganti della zona è andata purtroppo distrutta, ma sono ancora evidenti alcuni segni sul terreno, come nella tomba di Sa Pedra Covaccada, nei pressi del
dolmen di Su Crastu Covaccadu, nel comune di Torralba; qui è rimasta solo una grande stele calcarea centinata e spezzata alla base.
Secondo una leggenda che si tramanda da secoli, pare che il nome delle tombe dei giganti derivi dal ritrovamento di ossa enormi al loro interno, ma nessuna testimonianza ha mai confer- mato questa ipotesi.
La caratteristica principale di queste costruzioni è che la loro pianta ritrae e ricorda il muso di un toro, simbolo della divinità maschile, di forza e di potere, o una nave capovolta.
In tutta la Sardegna è possibile trovare le tombe dei giganti, in particolare nella parte centrale dell’isola dove, su un totale di circa 800 tombe, ve ne sono circa la metà.
Luoghi speciali
Oltre alla magia della Valle dei Nuraghi, in Sardegna è possi- bile ammirare un patrimonio storico e culturale che, mescolato alle tradizioni e al folclore, fanno dell’isola un itinerario indimen- ticabile.
A Sassari si trova la Cattedrale di San Nicola, costruita nel XIII secolo in stile romanico-pisano sui resti di una chiesa paleocri- stiana. Attualmente la struttura deriva dal restauro in stile gotico catalano effettuato alla fine del 400, che si sposa amabilmente con la facciata completata nel XVIII secolo in stile barocco.
Pregevole è la Fontana di Rosello, considerata il simbolo della città, realizzata nei primi del 600 in stile rinascimentale e sormon- tata dalla statua equestre di San Gavino.
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