Page 16 - Vivere le città d'arte
P. 16

VALLEDA' OSTA
  dei segni di una popolazione risalente a 6000 anni fa. Strutture megalitiche, allineamenti di pali, menhir, dolmen e grandi stele antropomorfe decorate vi accompagne-
ranno in questo itinerario. Da non perdere poi:
Torre del Lebbroso, resa celebre da un racconto di Xavier de Maistre ispirato al lebbroso Pietro Bernardo Guasco che vi fu rinchiuso a lungo
Torre dei Balivi, abitata nel XII secolo dalla famiglia De Palatio e passata poi sotto il controllo dei Conti di Savoia, che vi insediarono il balivo, una sorta di prefetto. La torre ospitava anche una prigione e successivamente, fino al 1984, venne adibita esclusivamente a carcere. Attualmente è sede della Fondazione Istituto Musicale della Valle d’Aosta
Il Castello di Bramafam, costruito sulla Porta Principa- lis Dextera della cinta romana, dimora dei visconti d’Aosta, e costituito da una grande torre cilindrica alta circa 25 m, e da un grande corpo rettangolare con bifore
Cosa mangiare ad Aosta?
La tradizione enogastronomica di Aosta si basa principal- mente sui prodotti dell’allevamento, come i formaggi e i salumi, e sulle coltivazioni della montagna, come patate, castagne, mele, pere, cavoli, porri, insalate ed erbe selvatiche.
Qualche suggerimento:
il Bleu d’Aoste, un formaggio erborinato prodotto con latte vaccino della Centrale del Latte di Aosta
Il lardo di Arnad e lo Jambon de Bosses, salumi molto sapo- riti da acquistare o degustare in uno dei tanti ristoranti tipici della città
La polenta concia, condita esclusivamente con burro e Fontina
Gli gnocchi alla bava, accompagnati dall’immancabile Fontina e dalla panna
La Seupetta di Cogne, una zuppa a base di carne, verza, pane, Fontina, brodo e riso
Il civet di camoscio, uno spezzatino cotto nel vino rosso e accompagnato dalla polenta
Il Pan Ner, tipico pane valdostano dalle origine molto anti- che e preparato con farina di segale, di frumento, acqua e lievito madre
Le tegole valdostane, deliziosi biscottini da degustare a cola- zione o a merenda
La crema di Cogne, dolce al cucchiaio a base di cioccolato, panna, zucchero, tuorli d’uovo e rum (provatela con le tegole valdostane!!!)
Il caffè alla valdostana, ovvero la versione maxi del caffè corretto (con grappa, zucchero, limone e scorza d’arancio) servito nella tipica grolla dell’amicizia (che sicuramente vi vorrete portare a casa)
E se siete pronti anche all’ammazzacaffè, concedetevi un Génépy, un liquore ottenuto dalla macerazione in alcol di arte- misie alpine
... e a proposito di artigianato tipico...
Se vi siete innamorati della grolla, probabilmente il prodotto artigianale più noto della Valle d’Aosta, non rimarrete indifferenti dalle numerose suppellettili realizzate in legno, sculture a tutto- tondo e ispirate alla vita contadina, o agli animali o ai santi.
Una curiosità: sapete che il termine grolla deriva da graal che in lingua d’oil significa coppa? (Sì, come il Sacro Graal!)
16
ViVere...










































































   14   15   16   17   18