Page 75 - Vivere le città d'arte
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tra il 1350 e il 1356, e mirabilmente affrescata tra il 1357 e il 1364.
Lo stupore inizia arrivando in Piazza Duomo, dove si viene accolti dall’imponente facciata con i suoi bassorilievi considerati i più mirabili a livello europeo della scultura gotica e rappresentanti la Genesi del Vecchio Testamento, gli Eventi Messianici, le storie del Nuovo Testamento e il Giudizio Finale.
Oltre ai 4 contrafforti verticali a fasci, ognuno dei quali termina con una guglia e divide lo spazio in 3 settori, orizzontalmente nella facciata corrono dei fasci paralleli che delimitano basamento, rilievi e loggia, mentre il rosone, diviso in spicchi, raffigura i 4 dottori della Chiesa, ovvero Sant’Agostino, San Gregorio Magno, San Girolamo e Sant’Ambrogio.
Se vi siete ripresi dallo stordimento iniziale, prendete un respiro e varcate la soglia, ma attenzione: se l’esterno del Duomo di Orvieto stordisce per la sua magnificenza, gli interni vi lasceranno a bocca aperta.
Le 3 grandissime navate sono chiuse da un soffitto a capriate in legno e ognuna è suddivisa in 6 campate scandite da pilastri circolari e ottagonali; il transetto, composto da 3 campate coperte da volte a crociera, ha alle due estremità le Cappelle di San Brizio e del Corporale.
Se la Cappella del Corporale è ricordata per la preziosa reli- quia e le sue pareti affrescate, quella di San Brizio si distingue per un capolavoro della pittura italiana dei primi del 500, ovvero il ciclo di affreschi sul tema del Giudizio Universale a opera di Luca Signo- relli, che, per il suo enorme potere evocativo, fu di ispirazione per Michelangelo nella realizzazione della Cappella Sistina.
Numerose le opere artistiche della pittura di grande valore che incontrerete, tra cui la Madonna dei Raccomandati di Lippo Memmi, il ciclo di affreschi sul tema del Miracolo di Bolsena di Ugolino di Prete Ilario, così come suggestive sculture: la Pietà di Ippolito Scalza, il gruppo scultoreo dell’Annunciazione di France- sco Mochi (il suo angelo annunciante è ritenuto la prima scultura in stile barocco della storia dell’arte), e le statue dei 12 Apostoli.
Potete soffermarvi nel circuito del Duomo, procedendo nell’attiguo Museo dell’Opera del Duomo e nel Museo Emilio Greco, all’interno di Palazzo Solvano o Palazzo di Bonifacio VIII, oppure potete muovervi verso il centro storico, verso la Torre di Maurizio e il suo grande orologio medievale, e Torre del Papa, nota anche come Torre del Moro, che segna il crocevia tra i 4 quartieri che compongono il centro storico di Orvieto. Dalla sua terrazza panoramica a 47 metri di altezza, godrete di una straordinaria vista su tutta la città.
E dalle altezze vertiginose, giù, nelle profondità senza tempo di Orvieto Sotterranea, dove un tempo si insediarono gli etru-
schi, ma soprattutto ancora più giù, in un luogo che, stenterete a crederci, vi ammalierà fino a ipnotizzarvi.
Il Pozzo di San Patrizio, accanto ai giardini comunali che si trovano all’interno della Fortezza dell’Albornoz, si presenta come una grande struttura circolare di circa 13 metri di diametro che emerge dal suolo.
Costruito nella prima metà del XVI secolo su volere di Papa Clemente VII per garantire una sufficiente fornitura di acqua in caso di calamità naturale o di un eventuale assedio, il Pozzo è percorso per tutta la sua profondità (54 metri) da due scale elicoidali a senso unico, che si sviluppano in autonomia l’una dall’altra e in comunica- zione con l’esterno attraverso due porte. All’origine la doppia scala era fondamentale per consentire ai muli che trasportavano l’acqua, di salire e scendere senza incrociarsi mai.
Lungo tutta la discesa (e la risalita) si contano ben 248 scalini, interrotti a cadenza regolare da 70 grandi finestroni dai quali, affac- ciandosi, ci si può capacitare delle dimensioni e della bellezza di questo inusuale luogo.
Addentrarsi nelle viscere della Terra attraverso questo immenso tunnel verticale, immergendosi progressivamente nell’o- scurità rischiarata da un equilibrio di luci tenue e suggestive, equi- vale a spingersi là dove si pensava non fosse possibile arrivare.
Una volta arrivati in fondo, provate il brivido di guardare verso l’alto, lassù da dove proviene la luce, se ne avrete il coraggio.
Infine una curiosità: se osservate bene vicino alla passerella sul fondo del pozzo noterete una porticina. Questa conduce, attra- verso uno strettissimo cunicolo scavato nel tufo, nei pressi della fontana di San Zero e rappresentava una segretissima via di fuga per il Papa in caso di pericolo.
Prima di ripartire...
una passeggiata nel quartiere medievale, la parte più antica della città, per perdersi nei vicoli stretti e caratteristici, godere di panorami emozionanti, e sentirsi, dopo le profondità di Pozzo San Patrizio, un po’ più vicini al cielo
Acquistare alcuni dei prodotti tipici umbri, come il tartufo nero, il prosciutto di Norcia, la pasta fresca, il vino di Orvieto (Orvieto Classico Doc bianco oppure il Rosso Orvietano DOC), il pecorino, l’olio extravergine di oliva e le lenticchie di Castelluccio da Norcia
Fate merenda con una Lumachella, un panificato rustico insa- porito da pecorino e a forma di chiocciola. Nato come “cibo da tasca” da portare nei campi dai contadini locali, la Lumachella, nella sua semplicità, racchiude tutto il profumo e il sapore tipico della gustosa tradizione locale
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UMBRIA












































































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