Page 35 - Vivere... il turismo in Italia
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 Veneto
Le tre cime di Lavaredo
LA MONTAGNA IN ITALIA
oggi in parte ristrutturato e abitato solo nei mesi estivi, durante i quali vengono organizzati diversi eventi per promuovere le tradi- zioni locali.
Se dopo tutte queste emozioni vi viene fame, sappiate che qui il piatto tipico è a base di formaggi di malga.
Compiendo un grande balzo, andiamo in Veneto nella spet- tacolare Auronzo di Cadore, paese circondato da verdi boschi, ai piedi delle Tre Cime di Lavaredo e poco distante dall’incantevole Lago di Misurina.
Anche qui in estate le offerte non mancano, a partire dai bellissimi sentieri panoramici che portano ai rifugi, come quello che partendo dal Lago di Misurina arriva fino a Fonda Savio, o al rifugio Auronzo, sotto alle 3 Cime di Lavaredo.
A circa 25 chilometri da Auronzo, sul Monte Piana, c’è un posto speciale da visitare: il museo all’aperto che riporta alla Prima Guerra Mondiale, con trincee, monumenti e reperti, e lo storico Rifugio Bosi, che mostra uno spaccato della vita dei soldati che per 29 mesi hanno combattuto su questi monti.
Grande divertimento invece con la pista ciclabile che collega Auronzo di Cadore al Lago di Misurina, 30 km con fondo in terra battuta che attraversa boschi e radure, e la discesa con il fun bob su rotaia, attiva fino a circa metà settembre accanto alla stazione a monte della seggiovia Talarezze-Malón.
Recuperate le energie sedendovi a tavola e apprezzando i
sapori locali come i gustosissimi gnocchi di patate all’Auronzan.
Se pensate che l’Emilia-Romagna sia solo un’immensa distesa di pianura, sbagliate, perché l’offerta montana della regione è vastissima.
Ne volete un assaggio?
Partiamo dal Parco dei Cento Laghi, poco lontano dall’incan- tevole Parma, un’oasi di oltre 12mila ettari dove si trova ad esem- pio il Lago Verde, a 1500 metri di altezza, un lago di origine glaciale, o il Lago Santo, raggiungibile grazie a un suggestivo sentiero tra i boschi o prendendo la panoramica seggiovia.
Restiamo in provincia di Parma, tra il fiume Taro e il torrente Baganza, per immergerci nel Parco dei Boschi di Carrega, il primo parco regionale istituito nel 1982 ma noto fin dall’epoca medie- vale per la bellezza delle sue foreste, composte da querce, casta- gni e faggi. Nel cuore dell’area protetta, di proprietà nei secoli delle famiglie Sanvitale, Farnese e Borbone, in parte nascosto dalla vigorosa vegetazione, si può ammirare il Casino dei Boschi, una splendida dimora d’epoca progettata da Barvitius.
E a proposito del fiume Taro, l’omonimo Parco Fluviale che si estende lungo il suo corso, dalla Via Emilia fino a Fornovo, è un corridoio in cui, a dispetto delle modifiche effettuate dall’uomo a favore dell’agricoltura, sono state osservate ben oltre 270 specie di uccelli, tanto da ottenere il riconoscimento di Zona di Prote- zione Speciale a livello europeo.
IL tuRIsmo IN ItaLIa
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