Page 25 - Vivere le città d'arte
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zesco, edificato grazie a Gian Galeazzo Sforza che, proseguendo l’opera iniziale del predecessore Galeazzo II Visconti, realizzò gli alloggi per le truppe, sistemando nel contempo il parco e il fossato. Alle spalle del Castello Sforzesco sorge il bellissimo Parco Sempione, mentre all’interno della fortezza trovano spazio il Museo d’Arte Antica, con la sezione dedicata alla Pietà Rondanini di Michelangelo, il Museo degli Strumenti Musicali, il Museo Prei- storico e quello Egizio.
Imperdibile tappa è la Pinacoteca di Brera, che accoglie i visi- tatori con la statua di Napoleone Bonaparte nel cortile, realizzata da Antonio Canova (in realtà quella che vediamo è una copia in bronzo visto che l’originale si trova nel Museo Wellington di Londra).
Nella celebre Pinacoteca si trovano centinaia di dipinti dal Medioevo alla modernità, tra i quali i più grandi capolavori dell’arte rinascimentale, come la Pietà di Giovanni Bellini, il Cristo Morto di Andrea Mantegna, lo Sposalizio della Vergine di Raffello e la Cena di Emmaus di Caravaggio.
Seconda solo al Duomo, è la Basilica di Sant’Ambrogio, fulgida testimonianza dell’arte romanica lombarda dedicata al patrono della città, sorta nel 379 sulla vasta necropoli fuori dalle mura cittadine come Basilica Martyrum in onore ai cristiani martiriz- zati dalle persecuzioni romane.
La tradizione vuole che appoggiando l’orecchio sulla pietra della colonna del diavolo, situata sul lato sinistro nella piazza della Basilica, si possano udire i rumori dello Stige e sentire odore di zolfo.
Si racconta che il diavolo, cercando di trafiggere il santo con le sue corna, sia rimasto impigliato in questa colonna di epoca romana.
L’interno della basilica è ammirevole, a partire dalle volte a crociera a costoloni, dal presbiterio con l’altare maggiore, al mosaico del catino absidale, fino alla cripta, dove si può ancora vedere una lapide che ricorda dove venne sepolta santa Marcellina, la sorella di Ambrogio.
Vero cuore del movimento milanese sono i Navigli, a mezz’ora circa di cammino dal Duomo, che rivestono un’importanza sia storica che sociale.
Frutto di una grandiosa opera di ingegneria idraulica a cui contribuì anche Leonardo da Vinci, i Navigli sono costituiti da un sistema di canali navigabili che attraversano il capoluogo lombardo, utilizzati un tempo come crocevia per il trasporto di merci e quindi indispensabile via di comunicazione, nonché preziosa risorsa idrica per i campi di tutte le aree circostanti.
I blocchi di marmo utilizzati per la realizzazione del Duomo, vennero interamente trasportati lungo i Navigli, che in origine erano 9 (Naviglio Grande, Naviglio Pavese, Naviglio della Marte- sana, Naviglio di Paderno, Naviglio Bereguardo, Navigliaccio, Cerchia dei Navigli, Naviglio di San Marco e Naviglio Vallone).
Il declino del quartiere avvenne nel XIX e XX secolo, per effetto del prevalere del trasporto su gomma e rotaia, ma sul finire del 900 la zona, frequentata da artisti e dalla nuova borghesia citta- dina, fu protagonista di uno straordinario processo di rinascita, e diventando così il clou della vita notturna milanese e uno dei quar- tieri più trendy e pittoreschi di Milano.
Luoghi magici e sospesi: Pirelli Hangar Bicocca
Esiste un luogo magico, a Milano, dove l’arte contemporanea è per tutti e quel luogo, sorto nel quartiere industriale come stabi- limento AnsaldoBreda (un’azienda fondata nel 1886 per produrre locomotive a vapore ed elettriche), è il simbolo per eccellenza di archeologia industriale: il Pirelli Hangar Bicocca, con i suoi 15.000 mq, è una delle più grandi sedi espositive dedicate all’arte contem- poranea in Europa, che nasce dalla riconversione di un polo indu- striale.
Siamo a Milano, ma potremmo essere ovunque nel mondo, grazie al respiro internazionale degli artisti coinvolti, sia nelle mostre permanenti che in quelle contemporanee.
L’Hangar Bicocca, rilevato Gruppo Pirelli nel 2004, è formato da 3 volumi:
Shed (capannone): è il primo spazio che incontrerete dopo l’iconico ingresso con l’opera in acciaio corten di Fausto Melotti, La Sequenza, ed è caratterizzato esternamente da mattoni a vista tipici dell’architettura industriale del quartiere degli anni 20
Navate: questo è lo spazio principale dell’Hangar Bicocca, oltre che il più alto. Risale agli anni 1963-1965, quando fu realiz- zato per il montaggio e la prova di macchine elettriche, e conserva ancora le sue strutture carroponte
Cubo, in fondo al complesso, è l’unico spazio con illumina- zione naturale; sorto nel 1955, era il luogo dove testare le turbine elettriche
Qualcuno ha più volte affermato che l’arte contemporanea non suscita emozioni, ma vi sfidiamo a rimanere indifferenti all’im- ponente installazione permanente di Anselm Kiefer, I Sette Palazzi Celesti (2004-2015), costituita da 7 torri in cemento armato proveniente da moduli angolari dei container per il trasporto merci e accompagnate, oltre che da oggetti che rimandano alla storia dell’arte e alla tradizione ebraica, da 5 grandi tele che favoriscono la riflessione sulla relazione tra uomo e natura. Tra le torri e le immense tele intercorre un dialogo costante, senza spazio (potremmo essere ovunque nel mondo) e senza tempo (il collegamento a un’era post nucleare o antichissima è immediato). Affrontare un’opera come questa implica l’ingresso in quel dialogo e in una dimensione che richiedeunsilenziorottosolodaipropripensieriedalrumoredei propri passi.
le città d'arte
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LOMBARDIA













































































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