Page 42 - Vivere le città d'arte
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FRIULI VENEZIA GIULIA
PLORDENONE, la città dipinta
asciata alle spalle Trieste e il suo golfo sugge- Palazzo Ricchieri, uno degli edifici più antichi di Pordenone e stivo, Pordenone, dal latino Portus Naonis, porto sede del Museo Civico d’Arte che ospita la pinacoteca, con opere del Naone (il fiume Noncello), si colloca nella bassa tra gli altri di Giovanni Antonio de Sacchis, detto il Pordenone,
pianura friulana, a sud delle Alpi Carniche, e il suo nome appare e una notevole sezione di scultura lignea. Originalmente l’edifi-
per la prima volta nel 1204, nel Diario di Viaggio di Wolger di Passau, futuro Patriarca di Aquileia.
La città, che sorge sul versante destro del Tagliamento e dove il Noncello sfocia nel Meduna, affonda le sue radici in un susse- guirsi di eventi che la vedono inizialmente come zona di passag- gio, soprattutto in epoca romana, grazie al suo ruolo di porticciolo fluviale, poi dominata dagli austriaci, dai Patriarchi di Aquileia, dalla Repubblica di Venezia e, sebbene per poco tempo, dall’im- pero napoleonico.
Già i mercanti veneziani la descrissero come una cittadina dai bellissimi palazzi dipinti e dai graziosi portici, e ancora oggi Pordenone, fulcro commerciale ed economico di grande valore, non cessa di incantare per l’atmosfera del suo centro storico e dei suoi vicoli, per i suoi musei e per la sua area archeologica, dove si può ammirare un gruppo di mura romane scoperte intorno agli anni 50.
Ma sono soprattutto le facciate affrescate dei palazzi di Corso Vittorio Emanuele, coloratissime e ricche di dettagli, che fanno di Pordenone la città dipinta.
Stemmi dell’impero asburgico, segni zodiacali, decorazioni floreali e animali, geometrie e statue, appaiono in un carosello di forte impatto che vi costringerà a camminare ininterrottamente con il naso all’insù.
Qui ve ne elenchiamo alcuni, ma rimarrete sorpresi nello scoprire anche tutti gli altri:
cio era molto diverso da come lo vediamo oggi e la sua parte più datata è la massiccia casa-torre eretta nel XIII secolo, ancora visi- bile all’angolo del palazzo che affaccia su piazzetta San Marco.
Palazzo Crescendolo-Milani, uno dei più importanti edifici di proprietà della famiglia Crescendolo prima, e dei celebri mercanti Milani poi. Sulla sua facciata sono presenti 13 segni zodiacali, perché all’epoca, prima metà del 400, si credeva che tra essi vi fosse anche Ofiuco, rappresentato da un uomo che tiene tra le mani un serpente.
Palazzo Varmo-Pomo, o Casa dei Capitani, sulla cui facciata si può ancora scorgere lo stemma austriaco, mentre sulla parete laterale la canna fumaria è sorretta dall’affresco di una figura grot- tesca, tipica dello stile nordico.
Casa Simoni, la prima facciata affrescata sul lato ovest lungo Corso Vittorio Emanuele, con vistoso stemma civico tra le due finestre gotiche.
Casa Gregoris Bassani, ricordata come casa picta e autentico piccolo gioiello edificato intorno al XV secolo; a causa dei conti- nui passaggi di proprietà e delle modifiche strutturali avvenute nei secoli, è difficile ricostruire la sua storia e ancora oggi non si è ancora riusciti a risalire alle origini della famiglia che dà il nome all’edificio. Il restauro conservativo della sua facciata avvenuto nel 1999, ne ha valorizzato la maestosa decorazione, che presenta due ordini di finta tappezzeria damascata, con al centro lo stemma della famiglia Gregoris.
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