Page 44 - Vivere le città d'arte
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COMUNE DI PORDENONE
PORDENONE
e il Cammino di San Cristoforo
I 300 KM DI UNO DEI TRACCIATI PIÙ SUGGESTIVI D’ITALIA
PordeInone: Torri e orologio della Loggia del Municipio
l Cammino di San Cristoforo, nella Pedemontana del Friuli Occidentale, si sviluppa per oltre 300 km tra Livenza, Magredi e Tagliamento e collega l’area a nord
con percorsi che arrivano fino all’Austria, a est con la Slovenia e a ovest con il Veneto.
La porta è Pordenone, città dipinta, città Capoluogo del Friuli Occidentale il cui centro storico è un piccolo gioiello pieno di elementi da scoprire e visitare e la peculiarità del binomio verde-acqua consente di riscoprire quella natura incontaminata di cui fanno parte i parchi, i laghetti e le rogge in un territorio urbano di riferimento, insieme al sito del Palù del Livenza – Sito Unesco, ai Magredi e al parco del Noncello, per tutto il territo- rio del Friuli Occidentale ricompresi nel tracciato. È un cammino adatto a tutti, dai più esperti a quanti per la prima volta si avvici- nano a questa esperienza. Cristoforo, soldato che convertito al Cristianesimo, aiutava i pellegrini ad oltrepassare le sponde di un fiume tumultuoso. Il suo culto ebbe grandissima diffusione nel Medioevo quando in suo onore sorsero chiese e monasteri con congregazioni religiose che avevano la missione di aiutare i pelle- grini, soprattutto quelli che dovevano attraversare le Alpi.
Oggi è protettore dei pellegrini e di tutte le professioni legate al viaggio e anche in questo tratto di Friuli troviamo la sua imma- gine raffigurata all’esterno di molte chiese. Il tracciato si snoda lento e senza pendenze rilevanti, su sentieri in mezzo ai boschi, in ambiti di interesse naturalistici importanti, strade bianche e rurali, su alcuni segmenti di piste ciclabili e strade prevalentemente secondarie e poco trafficate. In un continuo sali scendi, si alter- nano centri urbani significativi dagli eleganti centri storici (Porde-
Pordenone: Casa del Capitano (Palazzo Varmo Pomo)
none, Maniago, Spilimbergo) ad una miriade di piccoli borghi alcuni di questi rientranti anche tra i “Borghi più belli d’Italia” ed altri che offrono scenari naturali talvolta incontaminati, Dolomiti Friulane, castelli e fortificazioni, suggestioni storiche paesaggisti- che di notevole interesse tra cui Polcenigo, Poffabro, Toppo, Clau- zetto, Travesio, Montereale Valcellina, Caneva, Budoia, Frisanco, che hanno conservato il sapore autentico delle abitazioni in pietra e legno, la cordialità della gente e i sapori genuini dei piatti di un tempo. Il Cammino si integra alle altre forme di mobilità dolce e intermodale che il territorio offre; può essere raggiunto anche in treno attraverso le linee ferroviarie Venezia-Pordenone-Udine e la linea turistica Sacile-Gemona (oggi aperta sino a Maniago) le cui stazioni possono diventare punto di arrivo o partenza. Alcune tappe consentono di organizzare escursioni anche in bicicletta e addirittura a cavallo. Nei tratti sommitali del tracciato lo sguardo può spaziare cogliendo alcune peculiarità della pianura friulana: i Magredi, gli ampi greti dei fiumi e una notevole varietà paesag- gistica che nasce dal connubio fra attività agricola ed elementi di biodiversità. Le oltre cento chiese presenti lungo il percorso offrono al pellegrino momenti di spiritualità e raccoglimento. Molte di esse sono pievi o piccole chiese di montagna, talvolta ubicate all’esterno dei centri abitati, circondate da boschi che creano oasi di pace. Ognuna conserva un vasto patrimonio di opere d’arte, frutto di una secolare scuola pittorica e scultorea che ha raggiunto gli apici con maestri quali Giovanni Antonio de’ Sacchis detto il Pordenone, Pomponio Amalteo, Gasparo Narvesa, Giovanni Fran- cesco dal Zotto detto Gianfrancesco da Tolmezzo, Marco Tiussi da Spilimbergo, Giovanni Antonio Bassini detto il Pilacorte, i Ghir-
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