Page 51 - Vivere le città d'arte
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  La dotta, la rossa, la grassa. BOLOGNA la bella
QUANDO SENTITE PARLARE DELLA CUCINA BOLOGNESE FATE UNA RIVERENZA, DICEVA IL GRANDE PELLEGRINO ARTUSI, E NOI VOLENTIERI CI APPROPRIAMO DELLA FRASE PER ESTENDERLA A TUTTO CIÒ CHE RIGUARDA UNA DELLE CITTÀ ITALIANE PIÙ PASSIONALI, ROTONDE, GODERECCE E ARTISTICAMENTE COMPLETE D’ITALIA
EMILIA ROMAGNA
   Ricca di storia e di cultura in ogni suo vicolo, Bologna viene fondata dagli antichi etruschi nel 534 a.C. che la chiamarono Velzna, diventato poi Felsina in latino.
Ed è in questo insediamento nel cuore della Pianura Padana
che nel 1088 sorge la più antica università del mondo occidentale, frequentata da figure del calibro di Dante, Petrarca, Boccaccio, Pico della Mirandola, Torquato Tasso, Niccolò Copernico, diven- tando così città promotrice di uno spirito culturale, sociale, giuri- dico, economico e politico così stimolante da meritarsi il sopran- nome di “dotta”.
Il fulcro della vita universitaria dell’Alma Mater Studiorum è via Zamboni, dove dal 1756 sorge la biblioteca, e il dedalo di portici del centro storico che, tutti insieme, misurano più di 42 km.
La tradizione della muratura di Bologna, che vuole che nei secoli si siano utilizzati i mattoni rossi per edificare torri e palazzi, insieme alle radici profonde che proprio qui, durante il periodo della Resistenza, ha messo il partito comunista, le hanno confe- rito l’appellativo di “rossa”, mentre, tornando a Pellegrino Artusi, Bologna è anche la “grassa”, con la sua cucina tipica e il suo spirito gioviale e godereccio che finisce inevitabilmente per travolgere non solo i suoi abitanti, ma anche gli studenti che affollano l’uni- versità e i turisti che passeggiano sotto ai suoi portici.
Cuore pulsante di Bologna è Piazza Maggiore, caratteriz- zata al centro dalla piattaforma rettangolare e rialzata chiamata Crescentone, con i suoi monumenti, Palazzo dei Notai, Palazzo d’Accursio, Palazzo del Podestà e Palazzo dei Banchi, i leggendari portici e l’imponente Basilica di San Petronio, costruita nel XIV secolo, custode di numerose opere dei maggiori artisti italiani e di una straordinaria meridiana di 67 metri tracciata sul pavimento di marmo, la meridiana di Cassini.
E se la piazza è il centro nevralgico e il salotto di Bologna, le due torri, la Garisenda (48,16 metri) e quella degli Asinelli (97,20 metri), ne sono l’emblema.
In Piazza del Nettuno è doverosa una sosta ai piedi di al Zigànt (il gigante in dialetto bolognese), ovvero l’imponente statuta che sovrasta la Fontana costruita dal fiammingo Giambologna su progetto di Tommaso Laureti tra il 1563 e il 1566.
Simbolo del potere papale e realizzata per volontà di papa Pio IV all’indomani del Concilio di Trento, presenta diversi gruppi di figure disposte attorno al Nettuno, come delfini, sirene, stemmi araldici e putti.
Partendo sempre da Piazza Maggiore e con una passeg- giata di circa 5 minuti a piedi, si può raggiungere la Basilica di San Domenico, che sorge sulla splendida piazza pavimentata da ciot- toli dal sapore medievale; costruita nel XIII secolo, la Basilica è in stile romanico ed è arricchita da un grande rosone che merita di essere visto dall’interno per apprezzarne in toto la sua bellezza.
Per una pausa leggera e spensierata, addentratevi nel Quadri- latero, il quartiere bolognese della moda, un piccolo mondo a sé delimitato da strade pedonali, e dove sbizzarrirsi con lo shopping,
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