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URBINO, la città ideale
MARCHE
Fu durante il Rinascimento che nacque il concetto di città ideale, secondo il quale un insediamento urbano che rappresentasse la perfezione doveva avere una piazza in
prospettiva lineare centrica, realizzata seguendo scrupolose regole matematiche, con al centro un’imponente chiesa a pianta circolare.
Oltre a soddisfare la necessità di razionalizzare gli spazi urbani, il concetto di città ideale divenne un tema costante della pittura del Rinascimento.
E proprio a Urbino, nelle Marche, città dove fiorì l’impor- tante ducato dei Montefeltro e dove lavorarono artisti del cali- bro di Piero della Francesca, Paolo Uccello, Leon Battista Alberti e Luciano Laurana, si trova un’opera famosissima, realizzata tra il 1480 e il 1490, di autore sconosciuto, dal titolo emblematico La città ideale.
La simmetria spicca nella prospettiva lineare, nel pavimento
a scacchiera, nelle pennellate uniformi e nella luce altrettanto priva di forti contrasti, e l’assenza voluta di una qualsiasi forma di vita, ne sottolinea forse la convinzione che una città, per essere perfetta, non debba essere abitata da creature imperfette come l’essere umano.
Urbino in realtà si rivela una città a misura d’uomo, da visitare passeggiando piacevolmente, lasciandosi rapire da un concentrato di storia, bellezza e armonia, che, snodandosi in strade strette e ripide, nei sottopassi, nei saliscendi e nelle piole, fa dimenticare in un attimo il caos e la frenesia delle grandi metropoli.
Sito Unesco Patrimonio dell’Umanità, Urbino ha dato i natali, tra gli altri, a Raffaello Sanzio, a cui è dedicata una statua bronzea realizzata da Luigi Belli nel 1883 che sorge incastonata nell’oasi verde dei giardini di Piazzale Roma.
Impossibile non visitare quindi il museo accademia Casa
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