Page 70 - Vivere le città d'arte
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MARCHE
  Natale di Raffaello, una dimora risalente al XV secolo, che ospita al suo interno le prime opere del pittore e del padre, come l’An- nunciazione, la Madonna della Seggiola, la Visione di Ezechiele, la Madonna col Bambino e la Madonna della Palma.
Dal secondo piano della casa si può ammirare uno scorcio suggestivo del cortiletto dove venivano mescolati e macinati i pigmenti colorati nel lavabo in pietra, utilizzando l’acqua del pozzo ancora oggi presente.
Continuerete a respirare la storia raggiungendo la Chiesa di San Francesco, affiancata da un bellissimo cortile adibito a mercato delle erbe, un campanile e il convento; un elegante porti- cato in pietra bianca con arcate in pietra e laterizio posizionate su colonne ottagonali, precede l’ingresso alla chiesa, al cui interno è possibile ammirare alcune lastre marmoree dedicate agli impor- tanti personaggi di Urbino che riposano nell’antico chiostro fran- cescano, come i genitori di Raffello Sanzio, i conti da Montefeltro, Antonio Galli, Federico Barocci e Muzio Oddi.
In Piazza della Repubblica, dalla particolare forma trapezoi- dale che ospita al centro la fontana progettata da Diomede Cata- lucci, si incrociano diverse strade e si affacciano suggestivi edifici, come il Palazzo degli Scolopi del XVIII secolo, sede del Collegio Raffaello, il Palazzo del Legato Albani, diversi locali, botteghe tipi- che e ristoranti.
Cose che non sapete (ma che vi sorprenderanno)
Potevamo concludere parlandovi di quanto si mangi bene a Urbino (da provare assolutamente la crescia, una specie di piadina
sfogliata e farcita da salumi, erbe cotte e formaggi) e quanto sia piacevole soffermarsi per un paio di notti, risvegliandosi nella tran- quilla quiete della perla del Rinascimento, ma preferiamo svelarvi cose che difficilmente già saprete:
l’acustica di Palazzo Ducale. Se vi mettete al centro del piaz- zale esterno e iniziate a cantare, vi sembrerà di avere un micro- fono. La vostra voce rimbalzerà magicamente nella cassa acustica della piazza, studiata appositamente per permettere al Duca di affacciarsi da una delle finestre del Palazzo e parlare al popolo con la certezza di essere perfettamente udito da tutti.
E sempre a proposito di acustica: avvicinatevi ai Torricini, le due torri appuntite simbolo di Urbino. Se vi posizionate al di sotto di una di esse e iniziate a bisbigliare rivolti al muro, l’amico o l’amica che sarà con voi sotto all’altra torre vi udirà perfettamente. Questo era un trucco utilizzato dalle guardie per comunicare tra di loro senza essere uditi da orecchie indiscrete (o dal nemico)
Riccioli di ferro nei muri. Passeggiare per i borghi di Urbino è piacevole ma tra sanpietrini e saliscendi continui, se non avete scarpe comode e un po’ di allenamento, vi troverete in difficoltà. L’escamotage studiato in certi vicoli per non rischiare rovinose cadute, soprattutto in inverno con pioggia, neve e ghiaccio, è stato l’inserimento nei muri delle case di mancorrenti in ferro battuto, che appaiono come riccioli graziosi (e soprattutto sono molto utili!)
Scale per giganti? Scendendo da Palazzo Ducale è impossi- bile, a un certo punto, non notare la strana conformazione della rampa di discesa, che presenta un passo troppo largo per un piede umano e scanalature bizzarre per quanto regolari. Tranquilli, non servivano ad alcun gigante, ma furono realizzate appositamente per permettere al Duca di passare direttamente a cavallo. Le scanalature erano fatte per non far scivolare gli zoccoli e il lungo passo accompagnava la normale andatura del cavallo
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ViVere...





















































































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