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ISERNIA, a casa dell’essere umano più antico d’Italia
IL MOLISE, LA PIÙ PICCOLA REGIONE ITALIANA DOPO LA VAL D’AOSTA, UNA MOLECOLA INCANDESCENTE DELL’UNIVERSO (FRANCESCO JOVINE)
MOLISE
Ènella cittadina di Isernia, nel Molise, che è stato rinve- nuto il giacimento preistorico risalente al Paleolitico, habitat in cui visse, ben 700.000 anni fa, il cosiddetto Homo
Aeserniensis, ed è sempre qui che nel 2014 è stato portato alla luce il più antico resto umano d’Italia, ovvero un dente da latte di un bambino, datato 586.000 anni fa.
Nata lungo un’antica via della transumanza, da cui deriva una ricca tradizione casearia (burrino, caciocavallo, stracciata e il piccante marcetto), Isernia è stata dapprima un fiorente centro sannitico e poi venne conquistata dai romani, che lasciarono la loro traccia con un prodigio di ingegneria idraulica che funziona da oltre 2000 anni, l’acquedotto.
A Isernia passarono i longobardi, i normanni e i Borboni, e durante i bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale perse la vita un terzo dei suoi abitanti, un tragico evento per cui la città ottenne la Medaglia d’oro al Valor Civile.
Simbolo per eccellenza di quella che è stata definita una delle città più antiche d’Europa, è sicuramente la scenografica Fontana Fraterna, una struttura realizzata da blocchi di pietra provenienti da diverse epoche e caratterizzata da una serie di archi a tutto sesto, con al centro una lastra di marmo ricavata da un edificio sepolcrale.
Fa un certo effetto passeggiare a Isernia pensando che qui sorse il primo insediamento umano italiano, così come si prova una certa vertigine nell’attraversare Ponte Cardarelli, un viadotto alto 57 metri sul fiume Sordo.
Nel cuore della parte vecchia di Isernia, sorge la Cattedrale dedicata a San Pietro Apostolo, costruita sui resti di un tempio pagano italico del III secolo a.C., affiancata dalla torre campana-
ria del 1349 e attraversata dall’Arco di San Pietro, ai cui ingressi sono posizionate 4 statue romane togate chiamate localmente “mamozi”.
La sede del municipio è Palazzo San Francesco, facente parte di un complesso fatto erigere da Francesco d’Assisi nel 1222 e che ospitò, fino al 1809, il Monastero dei Frati Conventuali.
Isernia, come tutto il Molise, possiede quell’incanto inspiega- bile e vibrante che ogni volta che ci si ritrova immersi, fa chiedere a sé stessi come mai non ci si capiti più spesso.
Ed è forse in quel lontanissimo insediamento distante anni luce, culla dei nostri avi più antichi, o nell’indomito spirito dei suoi abitanti, forgiato dalla vita aspra dei tratturi e della campagna, da scorribande e terremoti, il segreto di questa profonda attrazione.
Il Molise non è terra di mezzo, di passaggio o di confine. È un mondo a sé stante.
È il Molise.
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