Page 87 - Vivere le città d'arte
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OLI
CAMPANIA
Fate due passi in Piazza Girolamini, all’altezza del civico 112, e su una parete esterna accanto alla Chiesa dei Girolamini, sbucherà la Madonna con la Pistola di Banksy.
Sentire Napoli
La musica tradizionale napoletana ha 600 anni di storia sulle spalle ed è l’espressione più verace del popolo partenopeo.
Per celebrare la cultura musicale straordinaria di Napoli e comprenderne tutto il fascino, visitate il Museo del Conservato- rio San Pietro a Majella, dove sono esposti strumenti antichi e preziosi come l’arpetta di Stradivari, gli archi costruiti nella scuola napoletana di liuteria, gli strumenti a fiato e i plettri con gli intarsi di madreperla, gli strumenti a tastiera come il fortepiano, il cembalo di Caterina II di Russia o i pianoforti di Mercadante e di Thalberg.
Annusare Napoli
Napule e’ mille culure, cantava Pino Daniele, e davvero i
colori di Napoli sono infiniti, da quelli dei cieli primaverili alle fiori- ture delle mimose o delle camelie, delle buganvillee e degli alberi di jacaranda, ma anche del tufo dei suoi anfratti, delle spiagge nere di origine vulcanica o dei vetri riflettenti dei palazzi di Via Marina.
Ma Napoli è anche i suoi odori, quelli irresistibili delle panet- terie e delle pizzerie, delle cucine delle case, da dove il profumo del caffè e del ragù esce a tutte le ore, del mare e dei porticcioli, di legno bagnato e pesci appena liberati dalle reti e portati sulle bancarelle.
Mangiare Napoli
Napoli è una città che si mangia anche quando non si ha fame, perché non si può resistere nemmeno ai lupini che si smangiucchiano per strada, figuriamoci a una pizza con mozzarella di bufala, a un’impepata di cozze, a un semplice piatto di pasta al pomodoro, alla pastiera, al babà, a una sfogliatella o alle zeppole di San Giuseppe.
Ingrasserete a Napoli, ma non vi importerà più di tanto. Perché smaltito il cibo, vi rimarrà tutto l’incanto di una città straordinaria.
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