Page 91 - Vivere le città d'arte
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Respirare l’arte a TARANTO, Città dei Due Mari
PUGLIA
  Taranto è una città che incuriosisce fin da subito.
A cavallo tra due specchi d’acqua, il Mar Grande e il Mar Piccolo, separati da un canale su cui è costruito un ponte
girevole, la cosiddetta Città dei Due Mari trasuda bellezza e arte grazie a uno storico e glorioso passato, durante il quale l’alternarsi delle diverse dominazioni ha lasciato testimonianze importanti.
Simbolo indiscusso della città è il Castello Aragonese, o Castel Sant’Angelo, una fortezza normanna che si erge sul mare e costruito sui resti di un antichissimo tempio risalente al periodo prima di Cristo.
Al suo interno è possibile ammirare la cappella rinascimen- tale dedicata a San Leonardo, dove, durante i lavori di restauro del 2003 del piano di calpestio della cripta, è stato rinvenuto un silos pieno di terra e frammenti di ceramica del XIII e XIV secolo.
La Cattedrale di San Cataldo, dedicata al patrono e custode delle sue spoglie, è la più antica della Puglia e si trova nel cuore della città vecchia, in Piazza Duomo.
Lunga quasi 90 metri, la cattedrale è a 3 navate divise da 16 colonne tutte diverse tra loro, poiché costruite con materiali provenienti da altri edifici antichi.
Nel pavimento sono ancora visibili i resti del mosaico del 1160 che riprendono il tema del Volo di Alessandro Magno, mentre è nella Cappella, detta Cappellone, che sono ospitati i resti di San Cataldo.
Nel centro storico di Taranto c’è un palazzo storico parti- colare, Palazzo de Beaumont Bonelli Bellacicco, eretto alla fine del 1600 su strutture preesistenti e ipogee, realizzate a loro volta dall’opera di cavaggio degli spartani quando costruirono la città.
Per reperire il materiale da costruzione, iniziarono a scavare un banco di calcarenite datato 175mila anni, creando così dei vasti ambienti sotterranei che vennero poi utilizzati in vario modo nei secoli successivi.
Il palazzo e tutto il complesso ipogeo rappresentano un luogo straordinario che oggi, oltre alla sua struttura, offre mostre temporanee d’arte ed eventi culturali.
 MArTA, il Museo Nazionale Archeologico di Taranto, tra i più importanti d’Italia
In origine fu il Convento dei Frati Alcantarini, o di San Pasquale, costruito dopo la metà del XVIII secolo su commissione della nobile famiglia degli Orsini Del Balzo, poi divenne una specie di grande deposito nel 1887, benché il re Umberto I di Savoia lo chiamò da subito Museo Nazionale di Taranto, nonché primo museo in assoluto della Puglia.
Il MArTA solo in seguito, a partire dal 1900, grazie ai suoi direttori e ispettori che si susseguirono, come Giovanni Patroni, Paolo Orsi, Quintino Quagliati, Renato Bartoccini, Ciro Drago e Felice Gino Lo Porto, diventò un vero e proprio Museo Archeologico.
Seguirono negli anni 90 interventi di ristrut- turazione per volontà della ex Soprintendenza per i Beni Archeologici della Puglia, e un completo rial- lestimento delle sale; nel 2007 e successivamente nel 2013 sono state aperte sezioni dedicate alla cultura funeraria ellenistica e all’età romana e medievale, mentre a seguito del conferimento dello statuto di Istituto ad Autonomia Speciale, il nuovo MArTA vide finalmente ultimato l’allesti- mento del piano superiore dedicato alla preisto- ria e alla protostoria della Puglia, alla città e alle necropoli di Taranto di età arcaica e classica.
Oggi il MArTA rappresenta, con le testimo- nianze materiali delle genti che hanno abitato queste terre, il racconto delle radici dell’Italia meri- dionale e il custode delle memorie di uomini e
donne che qui hanno vissuto.
Dalla Preistoria alla fondazione di Taranto, passando per la conquista romana, per le epoche tardoantiche e medievali, fino alla collezione Ricciardi, le raccolte del MArTA ricostruiscono la storia di un intero territorio, mettendo a dispo- sizione uno scrigno di tesori e testimonianze del passato.
Premiato nel 2022 per il secondo anno consecutivo da Tripadvisor come una tra le migliori attrazioni al mondo, il MArTA è attualmente l’unico museo ad avere un laboratorio di stampa 3D che viene impiegato per la ricerca e per i progetti che vedono coinvolte le scuole.
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